Arte e cultura - Il Castello

Il castello, che in realtà è una rocca fortificata, si trova nella parte più alta del centro storico di Barrea. L’ingresso è raggiungibile dalla Porta di Sopra percorrendo Corso Duca degli Abruzzi per circa 50 metri, girando a destra per via Castello e continuando in salita fino al termine della via, altri 50 metri circa.

Della struttura originaria rimangono un torrione a pianta quadrata e una torre a pianta circolare collegate da mura che nel complesso definiscono un perimetro fortificato avente pianta irregolare con terrazzamenti su vari livelli a seguire la morfologia del sito.

Le origini e le vicende iniziali della struttura sono poco documentate. È probabile che sia stata costruita dai primi feudatari di Barrea, appartenenti al casato dei Di Sangro. Non è noto come e quando questa famiglia infeudò Barrea. Le prime notizie certe provengono dal Catalogus Baronum che cita come feudatario di Barrea il conte Simone (di Sangro), vissuto tra il 1140 ed il 1160. Quindi, è verosimile che il castello sia stato costruito la prima volta tra l’XI e il XII secolo e che fosse limitato ad una struttura avente funzione difensiva e di avvistamento situata dove oggi si trova la torre “quadrata”, che è la porzione più antica del castello ed è collocata in posizione strategica sulla sommità dell’altura sulla quale si è sviluppato il nucleo storico del paese.

È noto che intorno al 1230 il castello di Barrea fu distrutto dal cardinale Giovanni Colonna e Giovanni di Brienne che guidavano le truppe papali nell’ambito della guerra tra papa Gregorio IX e l’imperatore Federico II, nella quale i Di Sangro erano evidentemente rimasti fedeli all’imperatore.

Dopo la distruzione ad opera dell'esercito pontificio, il castello fu riedificato, o solo ripristinato (non è nota l’entità dei danni), sulla stessa sede, probabilmente riutilizzando i resti della struttura precedente. A riedificare il castello furono forse ancora i Di Sangro.

Nel XV secolo, era feudatario di Barrea Giovanni Caldora. Non è noto come sia avvenuto l’avvicendamento tra i di Sangro e i Caldora, che erano una famiglia di origine francese arrivata in Italia con gli Angioini. Sta di fatto che il Caldora ampliò il castello aggiungendo la torre “rotonda” in posizione tale da controllare la Porta di Sopra, il principale dei due accessi al paese.

Il castello, insieme alla cinta di case mura del paese, svolse la sua funzione difensiva fino alla seconda metà dell’ottocento e fu più volte restaurato, soprattutto quando la sicurezza del paese era messa in pericolo da minacce esterne come invasioni e brigantaggio.

Del castello abbiamo una breve descrizione, risalente al 1719, dovuta a Giovanni Leonardo Russo e riportata da U. D’Andrea: «della struttura sono rimasti “un casalino quatro [quadrato] grande, scoperto, cadente, anticamente detto la Turre. Alcuni torrioni di grossissima e ferma fabrica esposti all’inferzo (1) verso mezzogiorno” e, nel recinto delle mura, si trovano una stalla fittata per nove carlini annui, nonché due case di abitazione, comprate probabilmente dalla famiglia ducale, la quale a titolo di ricognizione riceveva il dono di due pollastri annui».

Da un documento dell’archivio comunale, risulta che nel 1812 “[…] per essersi approssimati i briganti che minacciavano di invadere questo nostro paese…” l’allora sindaco Crescenzo Scarnecchia, a spese del comune, ne faceva restaurare le mura.

Nel marzo 1864 le fabbriche componenti il castello di Barrea furono vendute dal Comune a Luigi Di Loreto, per lire 127,50.

Negli anni seguenti la struttura degradò non poco se Emidio Agostinone, agli inizi del ‘900, così la descrive: “[…] Ora è in gran parte rovina; ma i tronconi che ne restano ritti e gli arbusti che vi allignano donano una visione assai pittoresca.”

Nel secondo dopoguerra, i proprietari restaurarono parzialmente il castello e lo aprirono al pubblico, soprattutto nel periodo estivo. Dalla fine degli anni sessanta fino al 1984 la struttura fu più volte utilizzata come sede di mostre e concerti.

Il terremoto del 1984 provocò molti danni rendendo il castello inagibile. Da allora, per molti anni è rimasto chiuso e in attesa di restauri. Nel 2006, la struttura è stata donata dagli eredi di Luigi di Loreto al Comune di Barrea, che l'ha destinata a ospitare eventi culturali secondo un progetto di recupero conclusosi nel giugno 2010 con la sua riapertura al pubblico.

Note

(1) Termine dialettale ‘nmerza che sta per lato, direzione, versante o anche dirupo.