Storia - Origine del nome

Sull’origine del nome di Barrea sono state proposte varie teorie, alcune delle quali molto fantasiose. Nel seguito si riportano le più note, con l’avvertenza che le uniche ipotesi aventi un reale fondamento sono quella dell’Istituto Geografico de Agostini e quella che fa derivare il nome da "Valle Re(i)a".

da "Nomi d'Italia", Istituto Geografico de Agostini

Documentato come Barreiam nel 1150-1165, richiama una base prelatina *barr- che potrebbe significare "burrone", "dirupo" e ha riscontro nei nomi personali latini Bar(r)ius, Barrus, Barronius. L'etimologia consueta rimanda invece al latino Vallis Regia (valle del re) forma peraltro attestata nel 1320.

da "Appunti e documenti sulle vicende storiche di Barrea" di U. D'Andrea

  1. da “Valle Rea” deriva Varreija, Varrea, Barrea. Questa ipotesi si appoggia all’osservazione che nel dialetto locale il latino mea diventa meija e simili. Da cui, Rea diventa reija.
  2. dal nome del ruscello vicino alla chiesa di S. Maria della Baia, un tempo centro di nucleo abitato, che si chiama Rio della Valle. Da cui, con scambio di parole, Valle del Rio, Varrio, Barrio.
  3. da una copia notarile del confinario del 1482 redatta dal notaio Mannarelli di Montenero in cui compare il termine Vara regia.

da "Barrea ossia la Valle Regia" di don Antonio Rossi

  1. Vallis Regia: nei dialoghi di Desiderio, Abate di Montecassino, divenuto papa come Vittore III la valle è citata come “in valle quae dicitur Regis”.
  2. Leone Ostiense: dal nome di un forte fatto costruire da padre Azzone in difesa dei barreani cui diede il nome greco di “Bale” derivante dal verbo “βαλλειν” (gettare) come luogo adatto per gettare gravi che unito all’attributo regio avrebbe poi generato barreggio.
  3. Antinori: suppone che il nome venga dalla citta Valeria; una città posta sulla via Valeria.

Citazioni

“[...] terras et montes qui nominatur Barreiu cum ceteros montes coherentes eiusdem montis et cum terris conjunctis ipsorum montibus [...] namque predictum montem qui nominatur Barriu [...]”

(Diploma capuano del 1017 pubblicato da Alfonso Gallo)

“Hic idem christianissimus imperator Ludovvicus circa hoc tempus monasterium sancti Angeli iuxta fluvium Sangrum, quod Barregium dicitur, ventante Capuam Saraceni cognito eius adventu relinquentes principatum Calabriam adierunt eamque quaquaversum depopolantes conscensis navibus ac maximam tempestatem perpessi ad sua, quotpuot evadere potuerunt, reversi sunt.”

(Chronica Monasterii Casinensis - sec. XI-XII, I 37)

“In Barregias, quod ab aliis vertitur Valles Regias”

(Chronicon Volturnense - inizi sec. XII; Ediz. Federici, Vol. 1°, p.231)

“[…] Barreiam quod est pheudum iiij militum […]”

(“Catalogus Baronum“, edizione a cura di E. Jamison, p. 204)