Arte e cultura - Chiesa parrocchiale San Tommaso Apostolo

La chiesa di San Tommaso Apostolo si trova nel centro storico di Barrea. E’ raggiungibile entrando nel centro dalla Porta di Sopra e percorrendo per circa 80 metri via Duca degli Abruzzi fino ad arrivare in piazza Umberto I. L’ingresso principale della chiesa si trova sulla piazza, affiancato a destra dal campanile.

L’edificio ha una pianta a tre navate con transetto e abside rettangolare. Le coperture della navata centrale e dell’abside sono realizzate con volte a botte lunettate in corrispondenza delle finestre. Le navate laterali sono coperte da cupole ellittiche, mentre il transetto è coperto da una cupola emisferica impostata su quattro archi a tutto sesto.

Le origini della chiesa possono essere a grandi linee ricostruite grazie all’opera di Antonio Ludovico Antinori che, nella seconda metà del XVIII secolo, scrisse una corografia di Barrea basandosi prevalentemente sui documenti originali conservati nell’archivio parrocchiale, ora perduto. Il primo documento menzionato dall’Antinori cita un decreto di indulgenze concesse nell’anno 1299 alla chiesa di S.Tommaso da dieci vescovi riuniti ad Anagni. Quindi è certo che la costruzione della chiesa sia antecedente a tale data. Sempre secondo l’Antinori, la chiesa fu consacrata il 2 aprile 1300 da Giacomo, vescovo di Trivento.

Non è noto se la consacrazione del 1300 si riferisce a una chiesa di nuova costruzione oppure a un edificio di culto più antico ricostruito o ampliato e, in ogni caso, riconsacrato al culto. Questa seconda ipotesi appare più probabile in quanto l’origine dell’abitato risale a circa tre secoli prima della data di consacrazione di S. Tommaso e non è plausibile che per un lasso di tempo così lungo il paese sia stato privo di un luogo di culto facile da raggiungere in ogni stagione, essendo sia la chiesa annessa al monastero di S. Angelo, sia la chiesa di S. Maria della Baia piuttosto distanti dal paese. Questa ipotesi è avvalorata dal decreto di indulgenze del 1299 concesso prima della consacrazione della chiesa.

S. Tommaso non divenne subito parrocchiale di Barrea e, come tale, dotata di fonte battesimale. Infatti, secondo d’Antinori, in un documento del 1483 era la chiesa di S. Maria della Baia a essere designata parrocchiale di Barrea. Un documento successivo, sempre citato dall’Antinori, menzionava l’assegnazione nel 1540 a S. Tommaso della prerogativa di avere la fonte battesimale, prima di esclusiva pertinenza di S. Maria della Baia, e quindi del ruolo di parrocchiale del paese.

Alla promozione di S. Tommaso a chiesa parrocchiale seguirono lavori di adeguamento della struttura al nuovo ruolo. Nel 1569, come testimoniato dalla data incisa sulla gradinata d’ingresso, fu aggiunto sulla facciata principale il portale tardo-rinascimentale inquadrato da due colonne scanalate con capitelli ionici e architrave in pietra lavorata.

La forma attuale della chiesa fu definita nel XVII secolo, quando fu ampliata e decorata con stucchi e dorature in stile barocco Luigi XV. Nello stesso periodo fu arricchita con altari monumentali rivestiti di intarsi in marmi policromi realizzati probabilmente da maestri pescolani su commissione delle famiglie più ricche del paese.

Il campanile della chiesa crollò il 13 novembre 1706 dopo essere stato danneggiato dal terremoto del 3 novembre 1706 (1). Secondo l’inventario Quaranta del 1716, il crollo provocò due morti e danni per 1500 ducati. Il campanile fu ricostruito e ultimato nel 1710 sotto la guida del maestro Carlo Cole, come riporta un’iscrizione incisa su una delle pietre alla base della struttura.

Nel ‘700, la chiesa fu ulteriormente arricchita da un coro scolpito in noce, imitazione di quello di Montecassino, un pulpito ligneo, un organo e un bel crocifisso ligneo. Inoltre, alcune pareti furono affrescate da Paolo Gamba da Ripabottoni che terminò i lavori nel 1772.

Nella sua monografia su Barrea, pubblicata a Napoli nel 1853, Leonardo Dorotea così descrive la Chiesa di S. Tommaso: “Vi è una Chiesa matrice mantenuta dal Comune. La sua architettura è buona, ed è ricca di doratura. Le pitture in essa esistenti valgono poco, ma in fatto di scultura v’ha un crocefisso in legno di qualche pregio. È ricettizia innumerata. Possiede da circa 600 tomoli di terreno, ha una rendita in capitali censi di circa ducati 100. Tanto i primi che l’altra van divisi tra preti ad eguali rate. Il Parroco ha dal Comune una congrua di ducati 180 all’anno, su’quali ne falcidia 60 pei coadiutori.”

Durante la II Guerra Mondiale la chiesa fu incendiata dai soldati tedeschi che occupavano il paese. L’incendio provocò gravi danni alla struttura, compreso il crollo parziale del tetto e la distruzione di molti degli arredi e delle decorazioni, tra cui il coro e il pulpito lignei, l’organo del ‘700, parte degli affreschi e, soprattutto, l’archivio parrocchiale che conservava documenti risalenti alle origini del paese e forse anche più antichi e la memoria storica di più di 900 anni di vita di Barrea.

Dopo la guerra, la chiesa fu restaurata. Molte delle decorazioni e degli stucchi furono ripristinati, e fu commissionato un nuovo affresco per la parete posteriore all’altare maggiore. L’affresco, eseguito da Eroli di Roma, raffigura la scena evangelica dell’incredulità di S. Tommaso.

La chiesa fu gravemente danneggiata dal terremoto del maggio 1984 che causò profonde lesioni alla struttura e, di nuovo, il crollo di parte della volta. Le due scosse sismiche causarono seri danni anche al campanile.

La struttura è stata riparata e consolidata con i fondi messi a disposizione dallo Stato, ma l’interno è stato solo parzialmente restaurato con l’intervento della Soprintendenza e l’opera volontaria di molti barreani. Il restauro deve essere ancora ultimato.

Note

(1) Terremoto che rase al suolo la città di Sulmona.